Via delle Frasche, (R. I – Monti) (da via dei Serpenti a via del Boschetto)
La via prende nome dalle frasche che circondavano gli orti numerosi che esistevano in questo posto.
La via attraversava il luogo dove ora sorge il palazzo della Banca d´Italia. Negli scavi per la costruzione di questo palazzo, oltre notevoli avanzi di case private, di un’edicola di Silvano, di un molino con annesso magazzino di grano, di un’officina marmoraria, fu pure rinvenuta una strada in direzione est-ovest, che dalla scesa degli Arcioni (via della Cordonata) [1] andava verso via delle Frasche
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[1] ) Nella seconda parte della via delle Tre Cannelle, divisa da via 4 Novembre, si inizia la via della Cordonata che nell'epoca romana portava alla sommità "Nutialis" (La seconda sommità la “Nuzialis” fra il palazzo Rospigliosi e la villa Aldobrandini) del Quirinale, dove era il tempio della divinità Sabina "Semo Sancus" (Questa divinità aveva un assai antico santuario sul Quirinale nel sito della chiesa di S. Silvestro che dava il nome alla vicina porta serviana, perciò detta "porta Sanqualis"). Nel medioevo la Cordonata si chiamò "scesa degli Arcioni" (Sotto le case moderne in via delle 3 Cannelle fino a Magnanapoli, avanzi di case romane e sotto il demolito Teatro Nazionale, che aveva da questa parte l'ingresso alla Galleria, fu scoperto un mosaico, ora nel palazzo dei Conservatori, mentre nel museo delle Terme sono le due statue in bronzo del "pugilista in riposo" e di "Costantino ellenistico").
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